Pagina dedicata all'attività DCI – DAI e chi meglio del socio I1ASU, onnipresente nell'etere in qualità di attivatore e che tutti noi conosciamo, di persona o per averlo ascoltato, poteva illustrare questo aspetto del nostro hobby!
Breve escursus sull'attività radio effettuata in portatile, attrezzatura ed esperienze...... a cura di I1ASU.
Attivazioni, tanti ne parlano, pochi le praticano, soprattutto a lungo e assiduamente. Non che siano inaffrontabili, però un poco di predisposizione penso sia necessaria. Quando ci si affaccia all’attività, anche le più semplici attivazioni possono riservare sorprese, non sempre piacevoli, perché ognuno di noi ci mette del “suo” per complicarsi la vita. |
Per quanto mi riguarda, penso di avere una discreta esperienza in proposito e di aver acquisito una sufficiente perizia nell’affrontare le situazioni che si presentano. Certamente alla base di tutto c’è la preparazione, la più accurata possibile, di quanto programmato. Ormai da circa 13 anni, faccio attivazioni inerenti i diversi diplomi ed ho certamente girato la nostra penisola in “lungo” e in “largo” toccando tutte le regioni italiane, con una particolare propensione per la Sardegna; questa regione affascinate, offre sempre una propagazione adeguata alle mie aspettative per un divertimento assicurato. Naturalmente nel corso degli anni, si è reso necessario un affinamento, tanto delle mie modalità operative, quanto delle apparecchiature utilizzate, con particolare riguardo alle antenne; l’rtx, ormai da anni, è il classico YAESU FT857, non certo l’ultimo grido, tecnicamente parlando, ma un vero “mulo” per l’attività che svolgo, molto spesso ai limiti delle mie capacità fisiche. Quello su cui vorrei soffermarmi, è inerente l’evoluzione delle soluzioni adottate per quanto riguarda i sistemi di antenna. Fino al 2009, le attività le effettuavo con apparecchiature in auto e antenna, in prevalenza, sul tetto del mezzo, con base magnetica e stili monobanda; a volte utilizzavo anche il classico dipolo a V invertita. Nell’agosto del 2009 si presenta l’occasione di una gita, a piedi ovviamente, ai 900 m slm della chiesetta di San Pietro in Varatella a Toirano (SV), LG0271, valida per il DAI (Diploma delle Abbazie Italiane). La gita prevede la permanenza nei pressi della chiesa per tutta la giornata; preparo uno zaino da montagna con telaio in alluminio, contenete il necessario per le trasmissioni, che alla fine risulterà di circa 25 kg, non pochi! Comunque, con un buon passo, arrivo sul luogo dopo circa 40 minuti. Il resto segue di conseguenza; collegamenti radio, merenda ecc., ecc.; la posizione stupenda, un roccione a picco sulla piana di Toirano e Borghetto Santo Spirito, consente di mettere a log parecchi collegamenti con OM di tutta Europa. Peccato che nessuno abbia mai ripetuto l’esperienza! In quel periodo stavo preparando, con due tra i massimi attivatori italiani, Franco I6DHY e Stefano IZ5GST, una avventura tutta particolare , che richiedeva una antenna dedicata ma fuori del comune; il luogo dove intendevamo andare, non si prestava certo al montaggio di un dipolo, ci voleva qualcosa di “dedicato”. La primavera del 2008 con Franco DHY, fummo in Sardegna (http://www.rblob.com/hamradio/eventi/sardegnatour08/index.asp) e andammo anche all’Asinara; per portare batterie e radio acquistammo un carrellino di alluminio che si rivelò utilissimo alla bisogna. Mi ritornò in mente e lo modificai adattandolo a sostenere la base tri-magnetica delle MFJ : funzionava davvero! La mattina del 19 settembre 2009, alle 06.30 ci ritrovammo a Siena nel luogo concordato ed ebbe inizio una giornata che nessuno di noi tre dimenticherà mai. Ciascuno di noi attivò 9 referenze diverse, allora il regolamento lo permetteva, e, intorno alle 15.00 ci ritrovammo nella mitica Piazza Del Campo per attivare SI113 la Torre del Mangia: nessuno aveva mai operato da lì; incuranti dei curiosi e di un paio di Vigili Urbani che ci guardavano increduli, portammo a termine quell’attivazione e quella memorabile giornata. Nell’eccellente montaggio dell’amico Renzo I1WBR (http://www.rblob.com/hamradio/youtube/dci_si113_by_i1asu_i6dhy_iz5gst.asp) uno spaccato di quest’ultima attività. Appena terminata l’attivazione di SI113, Franco rientrò a Sassoferrato, Stefano a Montecatini ed io ad Imperia; tutti molto stanchi ma soddisfatti di quella giornata. Quel giorno segnò un radicale mutamento nell’approccio alle “attivazioni”; il carrellino divenne una costante nell’affrontare tutte quelle attivazioni non raggiungibili direttamente con l’auto. Già l’anno successivo, nel 2010, sperimentai una nuova configurazione della tri-magnetica adattandola al telaio di alluminio dello zaino da montagna, e lo collaudai a Caprera attivando OT041. Questa configurazione rendeva necessario un “contrappeso” per ciascuna banda utilizzata, ma si dimostrò efficace. Anche con questa soluzione il problema del peso totale dello zaino assumeva una sua importanza; avevo optato per una batteria tradizionale da 40Ah del peso di 8,8 kg, che stava nel borsone marrone e conteneva il peso totale in circa 22 kg. Per risparmiare ancora “peso”, adottai per il sistema antenna, una canna da pesca ed il dipolo tradizionale a V invertita. I pesi non cambiavano molto, l’efficienza sicuramente aumentava. Il 2013 vide una serie di attivazioni in località mai raggiunte fino ad allora, in particolare nella provincia di Genova; sulle alture di Genova, ai tre forti che le fanno da corona, il Diamante, il Fratello Minore e quel che resta del Fratello Maggiore, in compagnia di IK2NBW e IZ5GST. A Sestri Levante, in compagnia di Stefano IZ5GST, alle torri che sorvegliano il golfo di Riva Trigoso, Punta Manara e Punta Baffe, cui si riferiscono le due foto sotto (me con lo sfondo del promontorio di Sestri L. e Stefano con lo sfondo su Punta Manara e il golfo di Riva Trigoso). Queste furono per me le ultime attività con quella attrezzatura, il dottore mi proibì di portare simili pesi, la mia colonna vertebrale non li sopportava! Per continuare l’attività dovevo dimezzare il peso sulle spalle. Quindi costruii un dipolo a V invertita del peso complessivo, compresi 10 metri di cavo coassiale, di 700 grammi; la vera rivoluzione furono però le batterie al litio; una da 14Ah pesa solamente 760 grammi; con due si può operare per due ore, alimentando l’857 con 50 W. Ciò consente una normale attivazione, e questo senza mettere a rischio la mia colonna vertebrale. Qui sopra la postazione a TO019, faro di Capo di Poro all’isola D’Elba, raggiunto in circa un’ora da Marina di Campo e quella da Capo Ferrato, SA025, in Sardegna, raggiunto in circa 40’. Concludo questo mio pensiero con l’ultimo Tour Sardegna 2017, effettuato ai primi di aprile in compagnia di Stefano IZ5GST, di cui potete trovare un ampio resoconto al link: http://iz5gst.it/gallery/sardinia-tour-2017/.
Vi ringrazio per l’attenzione, Piero I1ASU. |